Il 12 agosto 1939, in una mattinata di grande significato, presso il Cantiere di Monfalcone dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, si è tenuto il varo della motonave Calino. Questo evento, avvenuto in un contesto di fervente entusiasmo, ha rappresentato un punto di svolta nella storia della marina mercantile italiana, segnando l'inizio di un imponente programma di rinnovamento della flotta navale del Paese, fortemente voluto dal regime fascista.
Secondo quanto riportato su Stampa Sera il 12 agosto 1939, la cerimonia di varo è stata caratterizzata da una solennità tipica del clima politico dell'epoca, con la presenza delle più alte autorità provinciali e dei rappresentanti della società armatrice, la Adriatica Società Anonima di Navigazione di Venezia. La madrina della nave è stata Antonia Costantino, moglie di un marinaio mutilato durante lo sbarco delle truppe italiane a Durazzo il 7 aprile 1939, un fatto che ha aggiunto una dimensione profondamente patriottica e umana alla cerimonia(Il rinnovamento).
La Calino è stata la prima delle 47 nuove unità navali previste dal programma di rinnovamento della flotta mercantile italiana, promosso dalla Finmare, un ente creato per coordinare la ricostruzione e l'espansione della marina commerciale nazionale. Questa nave, con una stazza di 5000 tonnellate e una velocità di 18 miglia orarie, era equipaggiata con motori Diesel-Sulzer capaci di funzionare con nafta extra-densa, in linea con i principi autarchici del periodo, che miravano a ridurre la dipendenza dell’Italia dalle risorse estere.
L'articolo del Popolo del Friuli dell'11 agosto 1939 descrive la Calino come una nave destinata a rafforzare i collegamenti marittimi tra l’Italia e il Mediterraneo Orientale, con rotte che avrebbero incluso il Pireo, Rodi e Alessandria d’Egitto. Questa nave non solo incarnava l’avanguardia tecnologica dell’epoca, ma rappresentava anche un simbolo tangibile del rinnovamento del tonnellaggio mercantile italiano, ritenuto ormai indispensabile per sostenere le ambizioni marittime del Paese(Il rinnovamento).
Il varo della Calino è stato dunque un momento cruciale nella storia navale italiana, segnando l'inizio di una nuova fase di sviluppo per la flotta mercantile. Questo evento, intriso di simbolismo e orgoglio nazionale, rifletteva le aspirazioni dell’Italia di riaffermare il proprio ruolo di potenza marittima nel Mediterraneo, in un periodo di profonde trasformazioni economiche e politiche.
La Calino non fu solo una nave all'avanguardia dal punto di vista tecnico, ma divenne un simbolo del rinnovamento e della resilienza della marina mercantile italiana, lasciando un'impronta duratura nella storia marittima del Paese.
la Calino "scende" in mare...
...con la madrina Antonia Costantino
Con i rappresentanti della società armatrice.
Le autorità provinciali presenti al varo